| finalmente elegante
une vieille maitresse
di Catherine Breillat
Francia, 2006
Produzione Canal Distribution
1h50
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Catherine Breillart questa volta si lancia in un'impresa nuova, inaspettata, un adattamento che la costringe ad un rigore, un'essenzialità, un equilibrio e una maturità di cui in tutti i suoi precedenti film si sentiva pesantemente la mancanza. Finalmente il lavoro sulla letteratura, seppur sempre violentato da una messa in scena prosaica, diretta e decisa, rende il cinema della Breillat più raffinato: gli ingenui simbolismi e le ridicole crudezze di un tempo lasciano il posto qui ad un interessante modo di fare cinema che prima non poteva emergere, soffocato da troppi intellettualismi e estremismi meccanici che sempre divorano il realismo necessario al racconto cinematgrafico. Ma il confronto con l'opera omonima di Barbey d'Aurevilly dona finamente al film della Breillat il ritmo, il realismo e la grazia di un racconto, un racconto d'amore in cui il simbolismo è solo un velo sottile, un residuo giustificato e leggero, su un realismo semplice e tranquillizzato.
Ma non è di adattamento che bisogna parlare: la Breillat si prende tutta la libertà e l'insolenza di vestire i panni di novella Choderlos de Laclos e di essere pienamente se stessa, meno seriosa forse, più autentica sicuramente. E, come Choderlos de Laclos, la regista fa passare il testimone del racconto dai due amanti che alzano e abbassano il sipario, la contessa d'Artelles (Yolande Moreau) e il visconte de Prony (Michel Lonsdale), alla duchessa de Flers (Claude Serraute che recita la nonna dallo spirito aperto, "très dix-huitième siècle"): gli anni passano, i racconti si succedono ma il desiderio si acuisce, i vecchi accedono al privilegio dello humor mentre l'amore di Marigny e della Vellini (una rauca e in grande forma Asia Argento) si fa più ardente, la voluttà di confessioni si fa più forte e la fisicità dei due amanti diventa contagiosa. Cosi' racconto e allucinazione, assenza e presenza, lontananza e vicinanza, Parigi e Algeria, creano un equilibrio felice e sorpendentemente riuscito: il delirio del desiderio torna alla semplice prosa del mondo, l'ironia dei vecchi limita la passione degli amanti, e viceversa, senza una soluzione.
maria guidone
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