| doppia banda
Grindhouse. A prova di morte
di Quentin Tarantino
USA, 2007
Produzione Q. Tarantino, E. Avellan,
E. Steinberg, R. Rodriguez
2h00
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Non c'è altro che cinema ormai nel lavoro di Tarantino. Immagine e parola. Azione e dialogo. Strada che corre a tutta velocità e lingua che si slotola, entrambe come la pellicola. La polarità del cinema di Tarantino è la stessa dei due volumi di Kill Bill: il doppio --che è donna-- della vendetta e che prevede due tempi, due spazi, e un taglio nel mezzo. Questo film "Grindhouse", concepito e realizzato da Tarantino con Rodriguez come un omaggio al cinema di cassetta degli anni '70, è la versione rapida, modesta, semplificata di Kill Bill: la donna, il doppio, la vendetta, il salto di registro, la superficie, la reversibilità, la piattezza, l'arbitrarietà del legame narrativo, la casualità della logica psicologica sono i pilastri di queste due pellicole rette dalla velocità del loro correre verso la morte, che sia attraverso il dialogo serrato che sia attraverso l'azione di due macchine sull'asfalto.
Ma qualcosa è successo tra le due pellicole, il taglio è necessario perché vi sia la dualità, la differenza è indispensabile alla vendetta: Grindhouse inverte Kill Bill, ripate da zero, e, laddove la prima pellicola si configurava come un ritorno all'interno della casa, come il percorso che dall'azione gratuita e sfrenata porta fino alle più complesse e posate costruzioni retoriche, la seconda afferma con disimpegno, con distrazione e con puro divertimento sfrenato, che sarà la legge meccanica e macchinica dell'azione ad avere l'ultima parola. Parlare, filmare, raccontare in fondo non sono altro che modalità minori della corsa a tutta velocità sul boulevard della morte che il conto alla rovescia del cinema fa espodere in frammenti che saltano, come le membra delle ragazze uccise, come i fotogrammi mancanti, gli scratchs del 35 mm che riproducono la cattiva qualità delle copie dei film "Grindhouse". E cosi' i legami storici, causali, psicologici --quelli che ancora erano ben determinati in Kill Bill -- qui non sono che ipotesi: le seconde ragazze vendicano le prime? È solo una supposizione, solo l'illusione psicologica dello spettatore, un legame che solo la sala cinematografica crea, ma che non possiede in sé nessuna consistenza. È solo la sala che lega le due parti, è solo il cinema che giustifica tale difetto di articolazione che regge il film: la giustapposizione del film e del suo "fuori", della parola che compone il dialogo della sceneggiatura e della parola che svela i segreti del cinema rivelandone le referenze, dell'azione detta e di quella mostrata.
La lingua si biforca, la strada corre: puro godimento da cinéphile.
maria guidone
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