tutti assolti

Quattro minuti
di Chris Kraus
Germania, 2006
Produzione Alexandra Kordes
1h58

Parlare di nuovelle vague tedesca in questo periodo va di moda: sulla scorta del successo planetario de Le vite degli altri, si etichetta ormai qualsiasi medio prodotto germanico di vago sapore intellettuale sotto roboanti proclamazioni di "rinascita" del cinema tedesco: è una sorte che capita a molte produzioni nazionali, e da cui non è esente neanche la nostra, cui basta un mediocre Muccino per parlare di "Rinascimento", offendendo sia Leonardo da Vinci che Rossellini. Ma tant'è. Questo filmetto di Kraus, che ha il "coraggio" di affrontare il passato ancora lacerante della dittatura nazista (ma non era stato già affrontato in modo più allegorico, e più incalzante, da Fassbinder, o Schlondorff?), non è né più né meno che una discreta prova accademica, costruita narrativamente nel modo più prevedibile possibile, con una serie di flash-back incastrati, nel quale si fronteggiano i passati terribili di due donne, un'attempata maestra di pianoforte di un carcere, con tanto di passato lesbico ai tempi del nazismo, e la sua allieva talentuosa e ribelle, e omicida, con tanto di stupro pedofilo subito dal padre alle spalle.

Qualche notevole piano-sequenza ben supportato dalla musica nei primi venti minuti, poi nient'altro che un film "agonistico", cioè un film in cui viviamo con suspense i concorsi pianistici della giovinetta che la porteranno alla consacrazione (ma non alla scarcerazione): tutti assolti, tutti bravi: Million dollar Baby europeo, senza nerbo e con poca tragedia, con il pianoforte al posto del ring.

beppe pascale